16 Ottobre 2020

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Categorie: Docenti, Ministero Istruzione, Scuola

MAD e GPS una questione ancora aperta tra criticità e paradossi

MAD e GPS una questione ancora aperta tra criticità e paradossi

Come ormai è noto con la Nota n. 26841 del 5 settembre 2020 il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha stabilito che “le domande di Messa A Disposizione devono essere presentate esclusivamente dai docenti che non risultino iscritti in alcuna graduatoria provinciale e di istituto“.

A distanza di più di un mese dalla pubblicazione della suddetta nota, tanti sono i dubbi, altrettante le questioni aperte oltre che alle polemiche. Una tra tante, ma forse anche la più importante, è rappresentata dal paradosso che si è venuto a creare con questa decisione, e più specificatamente “con il divieto delle MAD il Ministero penalizza abilitati delle GPS e favorisce docenti senza titolo“.

In altre parole, con tale nota il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina oltre a limitare la possibilità a docenti già inseriti in GAE e GPS di essere convocati da MAD, ha favorito quel sistema che lei stessa ha lamentato di arbitrarietà e mancanza di trasparenza da parte dei Dirigenti Scolastici che convocano docenti sprovvisti di titolo.

In cattedra insegnanti “senza arte né parte”

E’ evidente che il fine ultimo dei Dirigenti Scolastici sia quello di coprire i posti vacanti, ma in questo modo si rischia da un lato l’attribuzione di supplenze a precari improvvisati che, essendo senza titolo, non sono in graduatoria, ma possono essere destinatari di supplenza, dall’altro di impedire ai docenti che sono iscritti alle GPS che occupano una posizione non utile di non poter “cercar fortuna altrove” attraverso la MAD.

Non è tutto, infatti, alcuni docenti si trovano inseriti in graduatorie in cui, per la posizione occupata, probabilmente non riceveranno una supplenza nei prossimi due anni. O comunque non l’hanno ricevuta nell’immediato e quindi la MAD potrebbe rappresentare una “speranza” alla quale aggrapparsi.

Sindacalisti “allargano le braccia” e lasciano la scelta all’insegnante

I vari sindacati ammettono esserci un gap normativo non facilmente risolvibile e lasciano ai docenti la scelta ultima di accettare o meno lavoro da MAD in attesa di avere precisazioni dal Ministero.

Se si accetta supplenza da MAD cosa succede?

Come già indicato, nella nota non c’è alcuna indicazione. A proposito di questo ricordiamo l’interpretazione dell’ordinanza da parte del sindacato UIL – Scuola RUA che specifica che un’ordinanza per l’utilizzo delle messe a disposizione non è una norma.

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